sabato 30 maggio 2015

Trimix Dive Secca di Mezzo Canale

Dopo lo spettacolo su Zì Costante, oggi è il turno della Secca di Mezzo Canale
L’immersione a Mezzo Canale è una delle più belle e affascinanti del mediterraneo.
Posizionata nel centro del canale fra l’isola di Giannutri, l'isola del Giglio e il promontorio dell’Argentario, a ridosso della batimetria dei 100 metri, in una zona molto particolare per la sua conformazione geologica.
Una montagna che dai 100 metri sale fino ai 25 metri, con pareti ripide fino ai 50-60 metri, per proseguire la corsa verso gli abissi più dolcemente formando splendide franate di massi.
Su mezzo Canale abbiamo pianificato 25 di fondo ,abbiamo  rabboccato la stesse mix usate sulla secca di Zi Costante
12+12 a 230 bar tmx 15/50 -7litri con 35/25- S80 Ean50- 7litri Oxy. Profilo decompressivo  UTR memonico.
L’immersione a mezzo canale è sicuramente indimenticabile, va però posta molta attenzione alla corrente spesso forte e alla possibilità risalita in libera con reel e pallone.
Fortunatamente anche in questo caso nessuna corrente. Sul cappello troviamo qualche pescatore, che al nostro arrivo molla gli ormeggi.
Mi rendo conto che siamo proprio in mare aperto ed è un continuo passaggio di imbarcazioni, oggi la risalita in libera è meglio evitarla.
Dopo i controlli di superficie ci portiamo velocemente sul fondo, e tiriamo dritti fino al raggiungere a 60mt la base della secca. Seguiamo il fondo come suggerito da Simone e troviamo una grossa rete da pesca adagiata sul fondale a oltre 70mt. Ora ci mettiamo la parete alla nostra sx e proseguiamo. Grandi gorgonie e le bellissime spugne gialle  incrostanti prendono il sopravvento sulla nuda roccia. E' il regno degli astrospartus non ne ho mai visti cosi tanti, ce ne sono a decine. La Secca ha dei colori meravigliosi, ci godiamo la nostra permanenza e al 25 stacchiamo. La risalita è piacevole ,sul cappello murene fuori tana, caroselli di dentici in caccia ci hanno fatto compagnia per la parte alta delle decompressione. Stacchiamo dal cappello  a -24 e continuiamo la nostra decompressione lungo la cima. Al 90' usciamo e saliti sul gommone ad aspettarci il frigo bar pronto per essere svaligiato con le immancabili crostatine.
 
 


 
 
 

venerdì 29 maggio 2015

Trimix Dive Secca Zì Costante

La secca di Zi Costante si trova ai confini della zona A del Parco Marino dell'isola di Giannutri.
​Il fondale è costituito  prevalentemente da pinnacoli e scogli molto grandi, seguiti da una parete che si estende per circa 300 mt in direzione NE-SW .Gli scogli salgono fino a 54 metri circa mentre il fondo sabbioso si estende in direzione S tra i 75 e i 90 metri ,spesso l'area della secca è battuta da forti correnti.
Lasciamo Porto Ercole con il gommone pieno di attrezzature, alla guida Simone Nicolini titolare di Argentario Divers che ci farà assistenza e ci pedagnerà la secca.
E' Venerdì sul gommone siamo solo 4 divers, la giornata è splendida, mare calmissimo ,ci sono le condizioni ideali per fare questo tuffo impegnativo.
Arriviamo sulla secca, Simone inizia a scandagliare il fondale ed ecco apparire il ns cappello a -55...
Assicurato il pedagno e appurato la mancanza di corrente, vestiamo le attrezzature, calando le decompressive lungo delle cime.
Abbiamo pianificato 20 minuti a 70metri .Ho caricato nel mio bibo 12+12 un ottimo 15/50 come gas di fondo,35/30 come prima decompressiva da prendere a 36mt, Nitrox 50 dai 21mt e Oxy per le ultime tappe.
La decompressione avverrà il libera con lancio del pallone ,il profilo decompressivo è stato sviluppato con il sistema memonico UTR .
Terminati i controlli di superficie inizia la discesa .
Discesa da capogiro, in 1 minuto arriviamo a -55mt.
Cenno di ok scolliniamo la secca e giù lungo le pareti che il divertimento abbia inizio.
Mi rendo subito conto di essere in un posto a mio avviso fuori standard per la bellezza del fondale.
La secca è completamente ricoperta di gorgonie gialle e rosse, ci sono anche degli alcionari "mano di morto", molto rari nel mare nostrum  rendono questo posto unico dal punto di vista biologico.
Il pesce è davvero numeroso  .Grosse aragoste appaiono tra le spacche , scorfani rossi e condomini di musdelle baffute si mostrano senza paura, non sappiamo più dove puntare la torcia  per segnalare, siamo esaltati, non sappiamo se guardare aragoste, scorfani ,musdelle c' è di tutto da per tutto, ricci matita ,stelle pentagono, qualche astrospartus. Il mare ci sta offrendo uno spettacolo unico.
Continuiamo la nostra permanenza ed ecco apparire un piccolo ramo di corallo nero ,continuando sulla batimetrica dei -75 ecco apparire una colonia davvero notevole, foto di rito, video  ma aimè e scattato il 20' è ora di andare, non possiamo sforare la pianificazione, salutiamo il ns amico con il reb e risaliamo lungo la secca.
Arrivati  a -55 salutiamo anche la secca e ora ci aspettando 60minuti di decompressione nel blu. A 21mt lanciamo il pallone e all' 85 siamo fuori ,davvero esaltati .
A mio avviso questo è un tuffo strepitoso, impegnativo per le profondità, la decompressione nel blu ma dal punto di visto biologico siamo al top : Alcionari, corallo nero, molto pesce ,un acqua cristallina come quella delle Maldive. Il tuffo su Zì Costante rimarrà per sempre nella memoria dei  miei ricordi subacquei.
Corallo Nero secca di Zi' Costante from Dario Lupi on Vimeo.
 







lunedì 18 maggio 2015

Trimix Dive Relitto Perotta

Su questo relitto ci immergiamo quasi per caso. Partiamo da Spotorno diretti su una secca a largo di Varigotti, la Secca di Sant'Antonio. Profondità minima 62 max 75.In avvicinamento sento Dario che borbotta qualcosa con Tato .Non capisco cosa stanno dicendo. Una rete ,cosa? si, sopra la nostra secca c'è un rete per altro ben segnalata in superficie.
Ci avviciniamo, ecoscandaglio segna 60 metri,la rete dannazione,è stata posizionata proprio sopra la secca.Non sappiamo che giro ha fatto,sappiamo che è esattamente sopra a dove dobbiamo immergerci.Siamo tentati,ma alla fine prevale il buon senso e Tato ci propone come alternativa la cigliata dei Maledetti.Nell'ultimo anno abbiamo fatta 4 volte e non abbiamo voglia di rifare questo tuffo,mi ricordo che li in zona c'è un relitto sui 70metri.
Il relitto del Perotta Alias Re Faruk .Avevamo in programma di farlo prima o poi e piuttosto che ripetere i Maledetti decidiamo di dirigerci li. Un po' di ferro è sempre gradito.
Il Re Faruk, conosciuto anche con il nome dell'armatore "Perotta",era un cutter di costruzione francese, utilizzato per trasporto di merce di vario genere.
Era armato con 3 alberi, lungo una trentina di metri, ed una stazza di circa una cinquantina di tonnellate.
Il suo proprietario Sig. Perotta,ebbe una forte disputa con la compagnia di assicurazione dopo l’affondamento della nave, avvenuta durante una forte mareggiata notturna nel 1955


Ci vestiamo comodamente e dopo un breve briefing saltiamo in acqua.
Abbiamo una configurazione piuttosto pesante in previsione dei prossimi tuffi all'Argentario e sull'Haven.
Bibo12+12+ tre stage
In superficie non avvertiamo corrente. Cenno di ok e giù lungo la cima.
Cerco come sempre in questi tuffi di scendere velocissimo vs il fondo ma questa volta una forte corrente ci sposta prepotentemente. La configurazione pesante non aiuta ,scendiamo cercando di non perdere d'occhio la cima.


In 3' siamo sul fondo a -65mt ma abbiamo perso contatto con la cima.
La corrente è molto forte , e non siamo sul relitto.
Un leggero affanno si fa sentire. La corrente ci infastidisce e attaccanti al fondo avanziamo sperando di imbatterci nel relitto che per forza di cosa deve essere li a pochi metri.
Dopo qualche energica pinneggiata ecco apparire il Perotta.
Ci siamo, finalmente, leggermente in ritardo ma ci siamo.
Il relitto è adagiato su un fianco quasi in assetto di navigazione, su un fondo sabbioso intorno alla profondità di circa -70 mt. Lo scafo presenta notevoli segni di deterioramento e del relitto non rimane molto, la parte lignea è stata consumata dal tempo (affondato nel 1955) lasciando solo lo scheletro in ferro visto.


Arrivati sul relitto cerchiamo di far rientrare affanno, e iniziamo a girargli intorno, non è molto grande 30 metri ,la visibilità è davvero buona, oltre alle immancabili anthias noto diverse reti che danno ulteriore fascino a questo piccolo relitto.
Incontriamo una grossa musdella ,per nulla intimorita della nostra presenza .
Arriviamo a poppa e ci mettiamo al riparo dalla corrente.
Le strutture creano una sorta di grotta artificiale ,all'interno due piccoli gronchi, ci mostrano il loro musetto, sul fondo ci sono branchi di triglie al pascolo.


Ritorniamo nella zona esposta alla corrente ,un grosso pesce luna nuota sulle strutture .Incontro con questi pesci è davvero molto emozionante. Lo segnalo a Dario, scoprirò in seguito che non è riuscito a vederlo, peccato era davvero gigante.
Trascorriamo il nostro tempo di fondo girando sul relitto scoviamo 2 grossi scorfani rossi e per finire incontriamo un grosso astice che si muove minaccioso tra la lamiere.
Abbiamo terminato il ns tempo di fondo ,sono trascorsi 20' minuti e anche il manometro ci impone di lasciare il relitto.
Come pianificato partiamo con un risalita in libera nel blu. A 36 metri il primo gas swicht, a -21mt mando il pallone in superficie per segnalare la ns posizione.


La nostra decompressione la facciamo nel blu avvolti nei nostri pensieri ,attaccati al pallone metro dopo metro guadagniamo uscita.
La corrente ci ha portato parecchio lontano rispetto al relitto, recuperiamo il pedagno raccontiamo a Tato della ns immersione e rientriamo lentamente verso Spotorno godendoci il tramonto sul mare. Immersione davvero piacevole su questo relitto che non avevamo mai fatto e devo dire che seppur le strutture non sono ben messe ,abbiamo incontrato parecchio pesce e ci siamo divertiti, seppur gestendo una forte corrente.
La secca di Sant'Antonio continua a sfuggirci ma sono certo che prima dell'estate riusciremo a fargli una visita.







martedì 5 maggio 2015

Tek dive Haven e Portofino Maggio 2015

Abbiamo appena lasciato il porticciolo turistico di Arenzano, le nubi che ci avevano fatto compagnia per tutto il viaggio di andata in autostrada, ora hanno lasciato spazio a un bel sole .Il mare è calmo e le condizione meteomarine sono migliori rispetto alle aspettative.
Sul gommone oltre a Pippo titolare di Havendiving di Arenzano ci siamo io e Antonio e due Rebdiver Austriaci. Siamo davvero comodi  e in pochi minuti ci ormeggiamo sulla verticale del relitto.
C'è un po' di corrente in superficie, viene lanciata una cima .Gli austriaci con scooter guadagnano per primi l'acqua, hanno pianificato un run time di 75' e sono diretti a prua.
Per quanto ci riguarda  scenderemo con Pippo, abbiamo pianificato  il solito giro in aria per  25 di fondo .
Ci vestiamo comodamente ,Antonio salta in acqua per primo e mentre mi accingo a fare una agile capriola ,mi accorgo che Pippo ha un problema con le staffe/dadi/bulloni sulla piastra del bibombola.
Il bibo gli balla sulla schiena vuole sistemare la cosa prima di scendere.
Cercano di avvitarlo , ma non è un operazione semplice da fare su un tubolare di un gommone, nel frattempo il runtime per Antonio è già iniziato e rimane a mollo un quarto d'ora prima che riescano a mettere "una pezza" a questa situazione..........

Ok ci siamo,  si può andare. Mi aggancio in autonomia la deco con ossigeno e mi faccio clippare ean50 e giù in acqua.
Per raggiungere la cima di discesa è necessario qualche colpo di pinna  ben assestato .La visibilità nei primi metri non è eccezionale, scarichiamo i gav e scendiamo diretti vs il cassero. Scendo veloce e penso  a che visibilità troveremo. La mia domanda ha subito una risposta. A -15mt ecco apparire la "Signora di Arenzano", in tutto il suo splendore wow, che spettacolo
 In 1' sono sulla tuga ,la visibilità è buona ma c'è una fastidiosa corrente .La cima che collega il castello alla ciminiera vibra ,cerco di capire con la ns guida da che parte dovremmo scendere per esseri riparati o  vs poppa o verso la murata di prua. Decidiamo  di scendere sul lato di  destra ,passiamo sotto il ponte lance a filo coperta a -55.In questa zona fortunatamente la corrente è sparita. Ci sono delle lenze ,prestiamo attenzione e ci portiamo nella parte di prua. Come pianificato ci caliamo nel boccaporto della sala pompe . Mi muovo con attenzione non voglio intorpidire acqua .Scruto avidamente ogni angolo con la speranza di trovare qualche piccola aragosta o galatea,.ma nulla .Di fronte a me una porticina ,durante il briefing  si parlava di uscire da quella parte, ma a me sembra troppo stretta, ritorno sui miei passi. Noto un ulteriore passaggio/buco che si apre sotto di noi chissà cosa c'è la sotto a -60. Usciamo dalla sala pompe siamo a -55 e siamo diretti vs la zona di poppa dove faremo il passaggio nel corriodio officine. Sulla dx troviamo la morsa ,solita girata ,un occhiata a qualche porticina sulla mia sinistra un occhiata  sopra la testa per catturare qualche immagine suggestiva  usciamo sul lato di destra  e ci portiamo vs il fumaiolo. Mi fermo, guardo Antonio e lo invito ad osservare  dal basso vs alto il castello di poppa e il fumaiolo che si scagliano del blu, .Sono queste immagini che più mi esaltano dell'Haven , guardare il castello di poppa dal basso vs alto completamente avvolti da boghe e anthias che nuotano freneticamente  non ha prezzo , sono ricordi unici.
La corrente a poppa tira ....non riusciamo a fare il giro completo ,torniamo sui nostri passi. Sono quasi 20 minuti che giriamo sulla coperta tra i 50 e 55 metri, stacchiamo e ci portiamo in prossimità del ponte comandante a -40.
Pippo come da accordi ci lascia. Noi faremo ancora 5 minuti all'interno nel ponte di comando.
Facciamo un giretto all'interno, un saluto al bambin Gesù di Praga e arriva il 25'. E' il  momento di lasciare Haven ,il mio computer  mi segnala 50' di decompressione   .Raggiugiamo la cima e metro dopo metro completiamo la ns decompressione seguendo il profilo che abbiamo scritto sulle ns tabelle da polso.
Risaliti sul gommone ci scambiamo impressioni con i ragazzi Austriaci, in qualche modo ci capiamo . Antonio è entusiasta anche se un po' provato dalla lunga decompressione.
Ritorniamo in porto e tra una focaccina e un bicchiere di aranciata chiudiamo in bellezza la mattinata.
Ora per la maggior parte delle persone la giornata sarebbe finita, ma noi abbiamo voglia di acqua e per il pomeriggio abbiamo pianificato un altra immersione tecnica nel area marina protetta di Portofino. Trattasi della collaudata e famosissima formula "Full-day mobile" nota ai membri nel nostro piccolo team
Prima di lasciare Arenzano ci rifocilliamo al chioschetto all'ingresso del porto dove possiamo ammirare un fantastica vista mare e soprattutto possiamo ammirare i primi culi pallidi che fanno bella mostra sulla spiaggia di Arenzano.
Carichiamo in macchina i bibi e tutto senza neanche smontare e raggiungiamo Abyss diving di Rapallo.
Al diving staff al completo .Saluti di rito e poco dopo le 15:00 prendiamo il largo diretti vs punta della Torretta. Siamo svegli dalle 5 di mattina, un pò di stanchezza si fa sentire ma appena la barca ormeggia, in meno di tre minuti siamo i primi a prepararci e bibi in spalla saltiamo in acqua pronti per questo secondo tuffo.Abbiamo pianificato altri 25' di fondo tra i 40/45 metri. Deco a tabelle ean50+02
La visibilità non è ottima ma comunque decente, il mal tempo dei giorni scorsi ha lasciato il segno. Trascorriamo il ns tempo di fondo lungo la parete dove enormi gorgonie rosse la fanno da padrona. .Lo scenario è superlativo facciamo la massima 47mt e giriamo intoro a degli scogli intorno ai 45mt .Perlustriamo ogni spacca ma nessun incontro degno di nota, stacchiamo, il mio computer da polso mi segnala 35' di decompressione  .Arriviamo ai 21 e inizia il divertimento. Gigantesche cernie appaiono dietro ogni scoglio, branchi di eleganti corvine ci sfilano davanti, in compagnia di un carosello di barracuda che ci sfila davanti ripetutamente, per tutta la parte alta delle decompressione..... Riemergiamo soddisfatti e appagati della bellissima giornata di mare.