lunedì 31 luglio 2017

Trimix dive:Piroscafo Ischia 90metri -Portofino


 Il relitto del piroscafo Ischia giace sul fondale di fronte a Punta Chiappa, sul lato occidentale del promontorio di Portofino, a 90metri di profondità. Questa nave a vapore, costruita nel 1907 e di proprietà dell’armatore Lauro, fu una delle tante vittime del secondo conflitto mondiale, affondata da un sommergibile inglese alla fine di febbraio del ’43. Grazie alla vicinanza della costa, la maggior parte dei naufraghi poterono raggiungere la riva a nuoto e, certamente infreddoliti, essere soccorsi dalla riva. L’Ischia era lungo circa 126 metri e largo quasi 16. La nave è appoggiata sulla fiancata sinistra, con la sezione di poppa sventrata in corrispondenza dei bighi di carico.


Questo relitto lo stiamo rincorrendo da circa un anno, continua a sfuggirci per tutta una serie di sfortunati eventi, ma oggi ci siamo: è il grande giorno.
Team Ipossico al completo: Omar Novara, Dario Lupi, Andrea Alpini e Paolino Altomare. Condizione meteo spettacolare: sole, mare forza lago, l’Ischia ci aspetta!
Arriviamo in gruppi separati presso lo Style Diving, di San Michele di Pagana.
Effettuiamo il briefing in saletta con Marco e il suo staff dove svisceriamo ogni aspetto dell'immersione.

L’immersione sull'Ischia è un tuffo insidioso, logisticamente non semplice. Quota operativa tra i 78 e 92 metri, relitto non pedagnato, relitto grande, difficile orientarsi, in aggiunta fondale fangoso, spesso si incontra scarsa visibilità. La pianificazione dei tempi, dei compiti assegnati ad ogni membro, è stata "fissata" all'interno di un protocollo condiviso con tutta la squadra, che ci permetterà di gestire l’immersione in sicurezza.

Carichiamo l’interminabile carico di bombole in due riprese e molliamo gli ormeggi poco dopo le dieci. A bordo il clima è sereno, un ultimo sguardo in spiaggia per catturare qualche "bel troncone di poppa" ma aimè ci dobbiamo accontentare, è la “sagra della vecchia”! Tra battute e qualche foto per immortalare il momento, guadagniamo il largo e ci portiamo in direzione Punta Chiappa.

Arriviamo sul relitto siamo sulla verticale: immobili, ecoscandaglio segna 77/78metri, filiamo un pedagno mobile. Il lancio del pedagno è sicuramente il momento più delicato, a mio avviso un buon 70% della riuscita del tuffo parte da qui. Dove sarà atterrato? Avrà centrato il relitto? Non ci rimane che andare a vedere.


Abbiamo pianificato 25minuti di fondo.

240bar di un ottimo 13/55 in un pesante 16+16 a seguire 3 decompressive 25/35-50/15-OXY.

Siamo tutti e tre equipaggiati più o meno così in aggiunta Omar ha una quarta stage “jolly” per tutti, con 14/50 respirabile sul fondo in caso di necessità. Vestiamo le attrezzature, fa caldo, un paio di secchiate d’acqua alleviamo la calura, ancora qualche sorso d’acqua e via saltiamo! Siamo in acqua.

Ci portiamo sul pedagno trascinati dagli scooter dei nostri soci, al segnale di ok ci lasciamo cadere verso il fondo speranzosi di incontrare il tanto agognato Ischia.

Apre Omar, che con lo scooter, scende a tutto gas, a ruota noi tre. 3 minuti 78metri, murata di dritta, Il Pedagno ha fatto centro! È atterrato in prossimità del castello di prua a filo murata e la visibilità è davvero oltre ogni aspettativa, almeno 15/20 metri. Omar posiziona uno strobo per ritrovare la cima, io mi lascio sfilare il castello centrale, che è diviso in due strutture e rimane a 90°rispetto alla coperta, la nave è su fianco sinistro.

Tutto oltre le aspettative: visibilità da urlo! Partiamo.

Sul primo cassero troviamo un foro che ospitava il fumaiolo e le caratteristiche prese d'aria, dove si trova un grande boccaporto che, probabilmente, porta alle macchine. La nave ce la lasciamo a destra e ci spostiamo in direzione prua. Entriamo in una grossa stiva dove troviamo dei bracci meccanici che servivano per movimentare merci, usciamo e poco dopo arriviamo al cassero con ponte di comando, contornato dalle battagliole. Personalmente queste è la zona che più mi ha entusiasmato: la indico gasato a Dario che è lì a pochi metri da me. Tra una grossa rete fa capolinea una bella e sfuggente musdellona e un piccola aragosta si nasconde tra le lamiere.

Pochi colpi di pinne arriviamo a prua, siamo sul tagliamare: un vero spettacolo. La nave a questo punto è finita, guardo Andrea ,faccia soddisfatta, ci stacchiamo un attimo e  abbiamo una visione di insieme anche della caratteristica prua appuntita.
Invertiamo il senso di marcia, grosse bitte sulla coperta, dal basso verso l’alto in controluce, la battagliola di dritta fa bella mostra. Sul fondo a 90metri vedo i resti del fumaiolo, mi sto divertendo tantissimo e cerco di portarmi a casa più dettagli possibili!

Siamo al 22 e nel rientro siamo andati oltre la strobo, siamo oltre il castello centrale, un cenno di con ad Omar, un po' di gas allo scooter e tempo zero trova la cima per risalire. Prima di andare via una gigantesca aragosta e venuta a farci un saluto, è davvero enorme, vorremmo stare lì a giocarci ancora un po', ma è scoccato il 25 dobbiamo staccare!

Grazie Ischia, ti sei mostrato in tutto il tuo splendore, non pensavo fossi cosi bello! Ora abbiamo da scontare 100 minuti di decompressione: tappa dopo tappa il gruppo si compatta, segni di soddisfazione, i "give me five" abbondano, laggiù abbiamo vissuto un esperienza unica.

A 40metri arriva sub di assistenza, gli segniamo che è tutto ok. Poco dopo gli molliamo qualche bombola che non serve più e al 125’ ritorniamo all’aria. Vedo le facce dei miei buddy non lasciano dubbio alcuno, super soddisfatti, grande immersione ,grande team, sono certo che in nel prossimo futuro ci toglieremo ancora delle belle soddisfazioni!!
 
 



Ischia Wreck 31/7/2017 Redux Version from Dario Lupi on Vimeo.

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